Incontro al Ministero della Cultura tra i vertici delle Fondazioni e i sindacati del settore. Scongiurati gli scioperi imminenti.
I lavoratori del settore della lirica hanno aspettato più di vent’anni, ma finalmente sono fuori dal tunnel: c’è il nulla osta per firmare il Contratto nazionale dei lavoratori delle Fondazioni d’Opera. Ad annunciare l’attesa svolta la mattina di giovedì 14 novembre è stato Giancarlo Mazzi, sottosegretario alla cultura.
Negli ultimi anni si erano moltiplicate in tutta Italia le iniziative di protesta e le mobilitazioni sindacali, con atti dimostrativi dentro e fuori i teatri, cancellazione di prime e di repliche, raccolte di firme per sensibilizzare l’opinione pubblica. Per i prossimi giorni erano annunciati altri scioperi.
La svolta è arrivata durante un incontro svoltosi a Roma tra il ministero della cultura, i sindacati e l’associazione di categoria. Per il dicastero c’erano il ministro Alessandro Giuli e il sottosegretario Gianmarco Mazzi. I datori di lavoro erano rappresentati dall’Anfols, l’Associazione Nazionale Fondazioni Lirico-Sinfoniche. Per le categorie dei lavoratori c’erano Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials Cisal. A gestire l’incontro come sempre è stata l’Aran, l’ Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni.
Il contratto dopo vent'anni di attesa
"Dopo 20 anni di attesa – ha annunciato il sottosegretario Mazzi - il contratto dei lavoratori delle Fondazioni d'Opera è finalmente realtà. All'indomani della delibera della Corte dei Conti che ha sancito il via libera definitivo all'ipotesi di rinnovo, Anfols e le rappresentanze di categoria con l'assistenza di Aran, hanno sottoscritto il contratto. E’ trascorso un anno dalla firma dell'ipotesi di contratto; oggi abbiamo la soddisfazione di essere arrivati ad un risultato che il settore attendeva da troppo tempo”.
I lavoratori potranno beneficiare dell'aumento del 4% dei minimi retributivi, retrodatato a partire dal 1° gennaio 2024. Avranno inoltre il riconoscimento di una cifra una tantum in sostituzione degli arretrati contrattuali dal 2019 al 2021. In aggiunta ci saranno anche il trasferimento di una quota dalla contrattazione aziendale, oltre che di una parte di welfare aziendale.
L’Aran è stata parte attiva nel raggiungimento dell’accordo. Il direttore della Direzione Studi, risorse e servizi di Aran, Pierluigi Mastrogiuseppe, ha espresso “Grande soddisfazione per l’accordo raggiunto”.
Sindacati soddisfatti: torna la contrattazione collettiva
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Fulvio Macciardi, presidente dell’Anfols. "La firma di questa nuova versione del contratto Collettivo di Lavoro - ha detto Macciardi - rappresenta il primo passo di un percorso necessario di rinnovamento a tutela dei professionisti e dei lavoratori dipendenti delle Fondazioni lirico-sinfoniche. Questo accordo vuole riformare in maniera significativa l'intero assetto del Contratto Collettivo, per garantire una tutela sempre maggiore a chi opera nel settore e assicurare in prospettiva adeguamenti salariali secondo parametri nazionali".
Per i sindacati la cosa più importante è quella di avere “riportato al centro la contrattazione collettiva dopo 20 anni di mancati rinnovi. Questo accordo è un importante punto di partenza, ma rimane ancora molto da fare per il triennio successivo”.